Invenzione gastronomica recente, abilmente riscoperta e resa inimitabile dai casari dell’Azienda.
La pasta di caciocavallo che avvolge la soppressa racconta storie e memorie della emigrazione italiana del secondo dopoguerra: incapsulare nel formaggio il salame soppressata servì ai nostri emigrati per superare i rigidi controlli doganali di Oltreoceano e conservare la loro memoria gastronomica. Nell’archivio del Caseificio sono accuratamente custodite le lettere dall’America che ricordano questi avvenimenti, e testimoniano le reali circostanze della creazione di questo prodotto da parte del Mastro Casaro, su richiesta del capo- stipite dell’Azienda.